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Quante tasse paga una SRL: guida con esempio pratico

  • Immagine del redattore: Gianmarco Pollice
    Gianmarco Pollice
  • 13 ott 2023
  • Tempo di lettura: 7 min

Aggiornamento: 22 apr 2024


calcolo delle imposte di una srl

Indice dei contenuti



Quante tasse paga una SRL? Questa è una delle domande più comuni che gli imprenditori rivolgono ai commercialisti quando devono scegliere la forma societaria migliore per la propria attività o quando vogliono sapere quanto denaro dovranno versare nell’anno in corso. E la risposta a questa domanda, a differenza di quanto si pensi, non è così scontata, poiché in Italia una SRL paga diverse tipologie di tasse.


La SRL (abbreviazione di società a responsabilità limitata) è una società di capitali i cui soci versano una quota di capitale sociale che quantifica esattamente le responsabilità e i rischi di ciascuno. Il capitale sociale è indipendente e quindi i soci non rispondono con il proprio patrimonio per eventuali debiti contratti dalla società. Questa caratteristica della SRL viene chiamata autonomia patrimoniale perfetta, e rimarca la netta separazione giuridica che esiste tra i soci e la società, che sono quindi considerati soggetti giuridici distinti e autonomi.


Per questo motivo, a livello fiscale, vanno considerate:

  • le imposte che gravano sull’utile della società (come IRES e IRAP);

  • le imposte che gravano sulle somme corrisposte ai soci, imprenditori o amministratori.

Oltre a queste imposte, poi, nel caso in cui la SRL volesse assumere dei dipendenti, bisognerà considerare anche eventuali contributi previdenziali a carico dell’azienda.


Conviene dunque aprire una SRL? Quante tasse si andranno davvero a pagare? In questo articolo, faremo chiarezza sull’argomento e vedremo meglio, anche con una simulazione, quanto devono versare sia la società che i suoi soci.


Quali tasse paga una SRL? Un errore comune


Le principali imposte che gravano sull’utile della SRL sono:

  • IRES (imposta sul reddito società). Si applica un’aliquota fissa del 24% sul reddito imponibile IRES, calcolato partendo dall’utile di bilancio.

  • IRAP (imposta regionale sulle attività produttive). È un’aliquota variabile da regione a regione - di media è pari al 3,9% - che si calcola sul reddito imponibile IRAP, che è diverso dal reddito imponibile IRES poiché prende in considerazione solo alcuni costi e ricavi.

Gli imprenditori che vogliono capire quante tasse paga una SRL commettono spesso un errore comune, ovvero quello di applicare le aliquote fiscali IRES e IRAP direttamente sull’utile di bilancio. Per capire meglio facciamo un esempio. Un imprenditore socio di una SRL con ricavi di 100 mila euro, costi per 50 mila euro e un utile di 50 mila euro, pensa erroneamente che le tasse sull'utile si calcoleranno semplicemente applicando l’aliquota del 24% e del 3,9% sui 50 mila euro di utile.


Questo procedimento, però, è sbagliato! L’utile del bilancio, infatti, è solo il punto di partenza per il calcolo dell’IRES e delle tasse dovute. Prima di arrivare al reddito imponibile a cui applicare le aliquote fiscali, andranno infatti valutati quali sono i costi deducibili e i ricavi imponibili, e andranno applicate le variazioni in aumento e diminuzione all’utile di bilancio, come stabilito dalle norme fiscali.


Cosa sono le variazioni in aumento e diminuzione


Come abbiamo detto, non tutti i costi di una SRL sono deducibili, e non tutti i ricavi sono tassabili. Per legge, bisogna quindi applicare:

  • Variazioni in aumento, che vanno cioè ad AUMENTARE l’utile del bilancio poiché, ad esempio, alcuni costi non sono deducibili e non vanno quindi considerati.

  • Variazioni in diminuzione, che vanno cioè a DIMINUIRE l’utile del bilancio poiché, ad esempio, alcuni ricavi non sono tassabili (per esempio grazie ad una agevolazione fiscale) e non devono quindi essere considerati.

Per capire meglio di cosa si tratta facciamo un esempio. Consideriamo sempre una SRL con ricavi di 100 mila euro, costi per 50 mila euro e un utile di 50 mila euro, e facciamo finta di voler calcolare l’IRES di competenza. Per tenere conto delle normative fiscali e arrivare al reddito imponibile IRES, occorre applicare le variazioni in aumento e diminuzione sull’utile di bilancio di partenza, considerando che molto probabilmente non tutti i costi contenuti nel bilancio possono essere dedotti e che magari alcuni beni si possono riconoscere solo per una determinata percentuale.


Se la nostra SRL, ad esempio, acquista un’auto - la cui deducibilità non è riconosciuta al 100% ma cambia in base a diversi fattori - bisogna applicare una variazione in aumento sull’utile del bilancio per far sì che alcuni costi dell’auto non vengano considerati ai fini fiscali. La stessa cosa può accadere anche per i ricavi. Le normative specificano infatti quali sono i ricavi che vanno tassati e quelli che non vanno tassati, prevedendo così il calcolo della variazione in diminuzione.


uomini che guardano degli schermi di un computer

Come si calcolano le imposte della SRL?


La prima cosa da sottolineare è che le imposte di una SRL non si calcolano mai direttamente sull’utile di bilancio. L’utile di bilancio è solo il punto di partenza sul quale fare variazioni in aumento e in diminuzione, tenendo conto delle norme fiscali ma anche di altre fattori, come crediti d’imposta e agevolazioni. Una volta apportate le opportune rettifiche all'utile di bilancio, si arriva al reddito imponibile.


L'aliquota e le imposte di competenza, dunque, si calcolano sempre e solo sul reddito imponibile.


Impresa e soci: due soggetti diversi e distinti


Quando parliamo di tasse e reddito imponibile è importante sapere che la SRL è un soggetto giuridico distinto rispetto ai soci imprenditori, che sono invece persone fisiche.


Le imposte di una SRL sono diverse e separate da quelle che i soci dovranno versare quando si approprieranno degli utili della società, per cui le tasse che gravano sugli utili dell’impresa non sono le uniche da pagare.


Non è corretto pensare che, una volta versate le imposte della SRL, i soci si metteranno in tasca ciò che resta dell’utile. Anche i soci devono versare delle tasse, a prescindere dal metodo che hanno scelto per dividersi e attribuirsi gli utili. È inoltre molto importante sapere che i soci, come ampiamente spiegato in questo articolo, hanno a disposizione diversi metodi per attribuirsi gli utili della SRL e che ognuno di essi ha i propri vantaggi e svantaggi, anche a livello fiscale.


Quando si versano le imposte di una SRL? Attenzione a saldo e acconto


Un altro errore che commettono molti imprenditori è quello di pensare che le imposte di competenza (quelle cioè calcolate applicando le percentuali sul reddito imponibile IRES e IRAP) corrispondano precisamente all’importo che si verserà effettivamente nel corso dell’anno. Purtroppo non è così.


Per calcolare correttamente l’ammontare dei versamenti delle imposte di competenza, la SRL deve tener conto anche del meccanismo dei saldi e degli acconti. Si tratta di un procedimento in cui l’azienda è tenuta a versare il pagamento dei tributi dell’anno precedente e, in forma d’acconto, anche quelli per l’anno in corso.


Le due date per regolare i versamenti di saldo e acconto sono il 30 giugno e il 30 novembre dell’anno successivo a quello di competenza.



Vuoi approfondire l’argomento del saldo e dell' acconto? Guarda il video e segui i miei canali social per aggiornamenti utili



Pagamento tasse SRL: una simulazione pratica


Ora che abbiamo una panoramica completa sulle tasse che paga una SRL, proviamo a fare un esempio pratico.

  • Consideriamo un’azienda con ricavi da 100 mila euro e costi da 50 mila euro. Siamo d’accordo che il nostro utile di bilancio di partenza (prima delle imposte) è di 50 mila euro. Si prenda come esempio la tabella dei costi semplificata che segue.

Ricavi (A)

100.000

Vendite prodotti finiti

95.000

Sopravvenienze attive non imponibili

5.000

Costi (B)

50.000

Personale dipendente

30.000

Costi auto aziendali

15.000

Accantonamenti fondo rischi

3.000

Spese telefoniche

2.000

Utile di bilancio (A-B)

50.000


  • Calcoliamo ora un paio di variazioni in aumento e diminuzione previste dalle leggi fiscali per arrivare al reddito imponibile IRES. La tabella che segue mostra un esempio molto semplificato di come funziona il meccanismo.

​Variazioni in aumento (C)

+15.400

Spese telefoniche

+400

Costi auto aziendali

+12.000

Accantonamenti fondo rischi

+3.000

Variazioni in diminuzione (D)

-5.000

Sopravvenienze attive non imponibili

-5.000

Reddito imponibile (A-B+C+D)

60.400


  • Applichiamo l’aliquota del 24% sul reddito imponibile: 14.496 è la nostra imposta di competenza

  • Ora facciamo il calcolo dei saldi e degli acconti. Supponiamo che nell’anno precedente, la società abbia versato acconti per 10.000 euro e che non abbia subito ritenute d’acconto.

Imposta di competenza (a)

14.496

Acconti versati (b)

10.000

Saldo da versare (a-b) = (c)

4.496

Acconti da versare (d) = (a)

14.496

Totale da versare (c) + (d)

18.992


  • Ecco, 18.992 è quanto andrà a pagare la nostra SRL. Puoi notare come gli acconti da versare siano pari all'imposta di competenza. Questo accade perché il metodo principale (ma non unico) per il calcolo degli acconti è il metodo "storico", il quale prevede che l'acconto sia pari al 100% dell'imposta dell'anno precedente.

Questo è il calcolo corretto che consente di conoscere quante tasse paga una SRL. Ovviamente, l’esempio è molto semplificato e ci sarebbero tanti altri ragionamenti da fare, ma riesce sicuramente a dare un’idea di come si calcolano le imposte di una SRL e di quanto sia sbagliato applicare semplicemente una percentuale all’utile di bilancio. Inoltre, questo calcolo andrebbe fatto in maniera più o meno analoga anche per l’IRAP (che però ha regole diverse dall’IRES).


Tasse e SRL: come si può risparmiare?


Il carico fiscale sulle imprese in Italia è uno fra i più alti d’Europa e sempre più imprenditori cercano di ottimizzare le proprie finanze.


L’unica cosa che si può fare in una SRL per pagare meno tasse è abbassare il reddito imponibile. Non ti sto suggerendo di imbrogliare aumentando i costi in maniera fittizia (che è illegale!) o di non dichiarare i ricavi.


Ci sono alcuni metodi legittimi e anche abbastanza conosciuti - come la previsione di un compenso per l’amministratore, alcuni rimborsi spesa e/o indennità - che possono abbassare il reddito imponibile e, al contempo, garantire un’entrata fissa all'imprenditore. Si tratta però, a mio parere, solo di piccoli accorgimenti che comunque non vanno a ridimensionare drasticamente la situazione (a meno che non si faccia un abuso di tali strumenti).


Il mio consiglio, invece, è quello di provare a pianificare l’utilizzo di agevolazioni fiscali che possono evitare la tassazione di alcuni ricavi o che consentono di avere un credito d’imposta da utilizzare per abbattere il carico. Molte di queste agevolazioni (come ad esempio il Patent Box) sono rivolte alle imprese che fanno investimenti in innovazione, e permettono ai beneficiari di prendere due piccioni con una fava:

  1. Ridurre il carico fiscale

  2. Migliorare la propria competitività

Utilizzando in maniera idonea le norme fiscali - con una corretta pianificazione - si può davvero abbattere il reddito imponibile e pagare meno tasse.


Vuoi saperne di più? Parliamone insieme.


Prenota ora un appuntamento e la tua prima consulenza gratuita per scoprire quante tasse deve pagare la tua SRL e come provare a gestirle.

3 commenti


Ospite
26 gen 2024

E se si dividono gli utili on aliquota persona fisica del 43%

Mi piace

Ospite
26 gen 2024

E se si dividono gli utili con aliquota del 43%?

Mi piace
Gianmarco Pollice
Gianmarco Pollice
22 feb 2024
Risposta a

gli utili (i dividendi) della srl distribuiti a persona fisica, ad oggi, sono tassati con ritenuta secca a titolo di imposta al 26%. Non si applicano le aliquote IRPEF. Diversa la questione per le altre metodologie di "prelievo" utili. Saluti

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