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Patent Box 2023: un esempio di come pagare meno tasse in modo intelligente

  • Immagine del redattore: Gianmarco Pollice
    Gianmarco Pollice
  • 6 ott 2023
  • Tempo di lettura: 8 min

innovazione tecnologica

Indice dei contenuti


Perché è importante parlare del Patent Box 2023? Perché è senza dubbio una delle migliori strategie in assoluto per ridurre il carico fiscale di un’impresa.

Si tratta infatti di un’importante agevolazione fiscale volta a stimolare gli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese italiane per incrementare la competitività di tutto il sistema Paese.


Gli investimenti in innovazione, infatti, migliorano la produttività delle imprese e la loro capacità competitiva, garantendo maggiori profitti futuri e, di nuovo, maggiore possibilità di investimento, innescando così un vero e proprio circolo virtuoso.


A questo punto dovrebbe quindi essere chiaro quanto sia una strategia vincente sfruttare questo tipo di agevolazione. Possiamo dire che si prendono due piccioni con una fava: da una parte si riduce il carico fiscale e dall’altra si migliora la propria redditività in maniera sostenibile. Cerchiamo quindi di capire nello specifico come funziona questa importante agevolazione fiscale.


Che cos’è il nuovo patent box 2023 e come funziona


Il Patent Box 2023 è un’agevolazione fiscale dalla durata di 5 anni, rinnovabile, rivolta alle imprese che sostengono (o hanno sostenuto in passato) costi per attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design al fine di generare determinati beni immateriali quali:

  • software protetto da copyright;

  • brevetti industriali (inclusi i brevetti per invenzione, le invenzioni biotecnologiche e i relativi certificati complementari di protezione), brevetti per modello d'utilità, brevetti e certificati per varietà vegetali e le topografie di prodotti a semiconduttori;

  • disegni e modelli giuridicamente tutelati;

  • due o più dei suddetti beni immateriali collegati tra loro da un vincolo di complementarietà.

Tali beni immateriali devono poter essere utilizzati (e quindi “monetizzati”) direttamente dall’impresa che li ha sviluppati all’interno del proprio processo produttivo, oppure essere concessi in licenza (volgarmente “affittati”) a un’altra impresa.

Nella sostanza, l’azienda che sviluppa tali beni può decidere di sfruttarli da sola, per esempio creando dei prodotti o servizi che incorporano le nuove tecnologie sviluppate e che consentono all’impresa di avere maggiore successo sul mercato, oppure di concedere i diritti di sfruttamento dei beni a qualche altra impresa interessata, a fronte del pagamento di canoni periodici parametrati alle vendite (es. royalties).

Per poter utilizzare l’agevolazione è di fondamentale importanza che i beni immateriali nominati esistano per davvero e siano documentabili secondo le norme di legge che regolano la proprietà intellettuale in Italia, nell’Unione Europea e nei trattati internazionali. Ad esempio, se si sostiene di aver sviluppato un brevetto per invenzione (che sia italiano. europeo o internazionale), è necessario essere in possesso di tutti i documenti relativi alla domanda di registrazione e di concessione del brevetto rilasciata dagli uffici competenti.

Come si calcola il Patent Box 2023


Detto questo, vediamo subito qual è la misura dell’agevolazione Patent Box 2023 e come si calcola.

L’agevolazione consiste tecnicamente in una maxi deduzione dei costi di ricerca e sviluppo rilevanti, in misura pari al 110%. Ciò significa, per esempio, che se un’impresa ha sostenuto nel corso dell’anno 100.000 euro di costi di ricerca e sviluppo per sviluppare un software coperto da copyright, potrà dedurre dalle tasse (IRES, IRPEF e IRAP) maggiori costi, pari a 110.000 euro.


Prendendo ad esempio una SRL residente in Emilia Romagna, in questo caso il beneficio netto può arrivare fino al 27,9% (percentuale che corrisponde all’aliquota IRES + IRAP vigente) di 110.000 euro, cioè 30.690 euro di liquidità netta risparmiata in tasse. Si tratta ovviamente di un calcolo di esempio, da verificare in ogni sua componente analizzando il caso specifico, ma che dà un'idea molto verosimile del risparmio fiscale potenziale.


risparmiare tasse con il patent box

Chi può usufruire del Patent Box 2023


Il Patent Box 2023 è rivolto a tutte le imprese, senza alcun limite di dimensione e a prescindere dalla forma giuridica. Parliamo quindi di ditte individuali, società di persone, società di capitali e in generale tutti i soggetti che producono redditi d’impresa. In tutti i casi, però, la norma richiede che i soggetti debbano essere qualificabili come “investitori”, nel senso che devono effettivamente sostenere i costi di ricerca e sviluppo e assumersi i relativi rischi di fallimento della stessa.


Questo vuol dire, ad esempio, che la ricerca e sviluppo svolta da un’impresa su commissione per la quale la stessa non sostiene effettivamente i rischi di fallimento (per esempio perché viene remunerata in base alle ore svolte a prescindere dal risultato), non potrà beneficiare dell’agevolazione. Al più, si potrà valutare la riferibilità della ricerca e sviluppo ai fini del Patent Box dell'impresa committente al verificarsi di tutti i requisiti richiesti dalla norma.


Infine, è importante precisare che il Patent Box 2023 è una misura che può risultare conveniente anche per piccole imprese poiché, rispetto agli anni passati, la disciplina è stata fortemente semplificata e i costi per ottenere l’agevolazione sono molto diminuiti.


Quali sono i costi e le attività rilevanti agevolabili nel Patent Box 2023


Sia la normativa che la prassi del Patent Box 2023 elencano puntualmente quali sono:

  1. i costi che possono essere inclusi nel calcolo dell’agevolazione,

  2. le attività rilevanti per le quali questi costi devono essere sostenuti.

In particolare, il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate 15.2.2022 n. 48243, elenca i seguenti costi agevolabili:

  • spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato nello svolgimento delle attività rilevanti (lett. a);

  • quote di ammortamento, quota capitale dei canoni di locazione finanziaria, canoni di locazione operativa e altre spese relative ai beni mobili strumentali e ai beni immateriali utilizzati nello svolgimento delle attività rilevanti (lett. b);

  • spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti esclusivamente alle attività rilevanti (lett. c);

  • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività rilevanti (lett. d);

  • spese connesse al mantenimento dei diritti su beni immateriali agevolati, al rinnovo degli stessi a scadenza, alla loro protezione, anche in forma associata, e quelli relativi alle attività di prevenzione della contraffazione e alla gestione dei contenziosi finalizzati a tutelare i diritti medesimi (lett. e).

Tutte queste spese devono essere opportunamente documentate seguendo le indicazioni fornite dai documenti di prassi relativi agli oneri documentali.


Per quanto riguarda invece le cosiddette attività rilevanti per le quali i costi sopra elencati devono essere sostenuti, si tratta delle diverse attività di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica ampiamente descritte nei manuali di Frascati e di Oslo e richiamate dal D.M. 26/5/2020 riguardante il credito d'imposta ricerca, sviluppo, innovazione tecnologica e design (un’altra agevolazione fiscale ampiamente utilizzata nel panorama italiano).


In particolare la norma elenca le seguenti:

  • le attività classificabili come ricerca industriale e sviluppo sperimentale

  • le attività classificabili come innovazione tecnologica

  • le attività classificabili come design e ideazione estetica;

  • più le attività di tutela legale dei diritti sui beni immateriali.


In sostanza, quindi, il ragionamento che deve essere fatto per disegnare il perimetro dell’agevolazione Patent Box è quello di:

  1. verificare il tipo di attività di ricerca e sviluppo svolta dall’impresa per stabilire in quale categoria sia classificabile, seguendo le indicazioni del Manuale di Frascati e di Oslo e della prassi italiana;

  2. ricondurre i costi agevolabili a ciascun tipo di attività rilevante attraverso una minuziosa riconciliazione;

  3. documentare il tutto a norma di legge e predisporre un dossier idoneo.


Come si esercita l’opzione Patent Box 2023


Per usufruire dell’agevolazione Patent Box 2023 è necessario esercitare l’opzione all’interno della dichiarazione entro il termine di presentazione della stessa (generalmente il 30 novembre dell’anno successivo a quello di riferimento dei redditi).

È ammessa anche la presentazione della dichiarazione tardiva entro 90 giorni dalla scadenza (generalmente fine febbraio).


L’opzione si esercita compilando diversi quadri dei modelli (per maggiori approfondimenti è possibile consultare le istruzioni ai modelli) e vi è la possibilità, per ogni anno di durata dell’agevolazione, di optare per la protezione dalle sanzioni attraverso la predisposizione e conservazione della documentazione idonea. Tale documentazione va firmata digitalmente e marcata temporalmente entro le scadenze sopra citate, per cui è indispensabile muoversi in anticipo per pianificare l’attività di preparazione..


Somiglianze e differenze con il credito d'imposta ricerca e sviluppo


Tra le agevolazioni fiscali di sostegno all’innovazione troviamo, oltre al Patent Box 2023, anche il credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design. Questa agevolazione è probabilmente più conosciuta del Patent Box poiché nel corso degli anni passati si è diffusa maggiormente tra le piccole e medie imprese italiane. La motivazione alla base di questa maggiore diffusione sono state sicuramente la maggiore facilità nell’ottenimento e il forte risparmio fiscale che garantiva alle imprese che ne usufruivano.


Tuttavia adesso le cose sono cambiate nettamente poiché l’ottenimento del Patent Box è stato assai semplificato rispetto al passato e la convenienza del credito d'imposta ricerca e sviluppo sta diminuendo sempre di più, così da risultare attualmente meno conveniente rispetto al Patent Box. Addirittura, il credito d'imposta ricerca e sviluppo pare destinato a scomparire nei prossimi anni se non prorogato da una norma specifica.


La somiglianza più forte tra le due misure è sicuramente il fatto che entrambe agevolano i costi delle attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design contenuti nelle definizioni del Manuale di Frascati e di Oslo. Tuttavia sia il calcolo che la modalità di fruizione sono profondamente diversi.


Mentre il credito d'imposta ricerca e sviluppo è un’agevolazione che può essere utilizzata direttamente per pagare ogni tipo di tassa e contributo all’interno degli F24 attraverso il meccanismo della compensazione, il Patent Box va ad abbassare esclusivamente il reddito imponibile IRES e IRAP, e non può essere utilizzato per compensare direttamente altre imposte e contributi.


Infine, è bene specificare che le due agevolazioni sono considerate compatibili dall’Agenzia delle Entrate, anche se la stessa ha espresso, in una recente circolare, la necessità di procedere ad un parziale ricalcolo del credito ricerca e sviluppo basato sugli stessi costi del Patent Box.


La documentazione che protegge dalle sanzioni


Una caratteristica importante del Patent Box 2023, e che rappresenta anche un grande vantaggio rispetto al credito d'imposta ricerca e sviluppo, è la possibilità di mettersi al riparo dal rischio di sanzioni in caso di contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. La norma prevede infatti che chi vuole usufruire dell’agevolazione Patent Box può decidere di preparare e conservare un set documentale apposito che segua pedissequamente le specifiche formali indicate nei documenti di prassi emanati dall’Agenzia delle Entrate, al fine di beneficiare della cosiddetta esimente sanzionatoria.


documentazione patent box

In pratica, chi conserva la documentazione nei tempi e nei modi previsti dall’Agenzia delle Entrate non verrà sanzionato in caso di eventuale disconoscimento dell’agevolazione nel corso di una verifica fiscale, ma dovrà al massimo restituire le tasse non versate (con gli interessi). Si tratta davvero di un vantaggio importante visto che, ad esempio, le sanzioni per il credito d'imposta ricerca e sviluppo considerato non spettante partono dal 30%.


Il Patent Box nell’ambito di una strategia integrata di pianificazione


Per concludere questo articolo sul Patent Box 2023, è importante entrare nell’ottica di pensare a questo tipo di agevolazioni come parte di una strategia integrata di pianificazione dell’innovazione per l’ottenimento di un risparmio fiscale sostenibile e di un miglioramento della propria capacità competitiva. Questo tipo di pianificazione permette di massimizzare il rendimento complessivo dell’innovazione, anche attraverso la combinazione di più agevolazioni fiscali tra loro compatibili, minimizzando al contempo sia i rischi fiscali che quelli finanziari derivanti dall’effettuazione di investimenti relativamente rischiosi.


Per questo motivo, il mio consiglio è quello di prenotare una prima consulenza gratuita conoscitiva per parlare di questo tema e per provare a capire insieme come è possibile utilizzare al meglio questa importante agevolazione fiscale che rappresenta un’occasione unica nel panorama attuale delle agevolazioni per l’innovazione e per portare la propria impresa ad un livello superiore.


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