Riduzione contributiva INPS per nuovi iscritti artigiani e commercianti e soci di SRL: guida alla misura 2025
- Gianmarco Pollice
- 15 minuti fa
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Se stai per avviare una nuova attività come artigiano o commerciante (anche come socio lavoratore di una SRL), il 2025 potrebbe offrirti un’occasione interessante: pagare la metà dei contributi INPS per tre anni.
La Legge di Bilancio 2025 ha infatti introdotto una riduzione contributiva INPS del 50% sulla contribuzione dovuta da chi si iscrive per la prima volta alle gestioni previdenziali speciali degli artigiani e dei commercianti.
In questa guida ti spieghiamo chi può accedere alla riduzione contributiva INPS, come funziona, quanto si risparmia e come fare domanda.
Cos’è la riduzione contributiva INPS 2025: un sostegno concreto all’avvio d’impresa
La riduzione contributiva INPS introdotta dall’articolo 1, comma 186, della Legge n. 207/2024 prevede uno sconto del 50% sui contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi che si iscrivono per la prima volta nel 2025 alle gestioni speciali degli artigiani e commercianti.
La misura si applica non solo ai titolari di nuove attività individuali, ma anche ai soci di SRL o altre società e ai collaboratori familiari, purché rispettino precisi requisiti anagrafici e temporali.
Restano esclusi coloro che risultano già iscritti in passato alle gestioni INPS interessate, anche se con una qualifica diversa (ad esempio come collaboratore prima e poi come titolare). L’agevolazione non spetta nemmeno in caso di iscrizione tardiva, oltre i termini previsti dalla norma.
Per accedere alla riduzione contributiva INPS, infatti, è necessario che l’attività venga avviata nel 2025 e che l’iscrizione alla gestione previdenziale sia effettuata nei tempi previsti dalla legge. In linea generale, entrambe le operazioni devono ricadere entro il 31 dicembre 2025, ma è ammessa un’iscrizione nei primi giorni del 2026 solo se avviene entro 30 giorni dall’avvio dell’attività, come previsto dal codice civile.
Per esempio, se un’attività viene avviata il 20 dicembre 2025 e l’iscrizione alla gestione INPS avviene entro 30 giorni (es. 10 gennaio 2026), la riduzione è comunque riconosciuta, poiché entrambe le date rientrano nei termini previsti dalla norma.
Chi ha diritto all’agevolazione
Come appena accennato, la riduzione contributiva INPS è pensata per chi entra per la prima volta nel mondo del lavoro autonomo nel 2025, a condizione che rispetti tutti i requisiti previsti dalla normativa. L’agevolazione si applica a una platea piuttosto ampia di soggetti, purché l’attività venga effettivamente avviata entro l’anno e l’iscrizione alla gestione previdenziale sia regolare e tempestiva.
Nel dettaglio, possono accedere al beneficio:
i titolari di imprese individuali o familiari che producono reddito d’impresa, anche in regime forfettario;
i soci di società, sia di persone che di capitali (come ad esempio i soci lavoratori di SRL), che entrano in compagine nel corso del 2025. Ad esempio, se un soggetto entra come socio in una società di persone il 1° giugno 2025, senza aver mai avuto iscrizioni precedenti alla gestione commercianti, l’agevolazione si applica regolarmente.
i coadiuvanti e coadiutori familiari che iniziano l’attività lavorativa nello stesso arco temporale.
L’agevolazione è riconosciuta anche nel caso in cui l’attività sia già attiva da tempo, purché il soggetto che vi subentra non sia mai stato iscritto in precedenza a una delle due gestioni speciali INPS e l’ingresso avvenga nel 2025. Ad esempio, se un familiare inizia a collaborare nel 2025 con l’impresa individuale del genitore, attiva da anni, e si iscrive per la prima volta alla gestione artigiani e commercianti, ha comunque diritto alla riduzione per 36 mesi. In egual modo, un socio di SRL che assume nel 2025 la qualifica di socio lavoratore in una SRL già esistente potrà valutare di avvalersi dell'agevolazione contributiva del 50%, a patto che non sia mai stato iscritto in precedenza a una delle due gestioni speciali INPS.
Restano esclusi coloro che risultano già iscritti in passato, anche con ruoli differenti, a una delle due gestioni speciali dell’INPS.
Quanto si risparmia e per quanto tempo
La riduzione riguarda esclusivamente l’aliquota IVS (invalidità, vecchiaia, superstiti). Restano dovuti integralmente:
il contributo di maternità (7,44 euro annui),
l’aliquota aggiuntiva per la cessazione anticipata dell’attività, nel caso dei commercianti.
La durata dell’agevolazione è di 36 mesi continuativi ed è fondamentale mantenere la continuità contributiva, poiché un’interruzione anche temporanea comporta la perdita del beneficio.
Inoltre, se l’attività viene cessata prima della scadenza dei 36 mesi, il beneficio si considera comunque acquisito per il periodo in cui è stato effettivamente fruito, ma non è possibile riattivare la riduzione in caso di nuova iscrizione successiva in quanto è riconosciuta una sola volta e in forma continuativa.
Incompatibilità con altri regimi agevolati
La riduzione contributiva INPS 2025 non è cumulabile con altre agevolazioni previdenziali già previste per determinate categorie di contribuenti.
In particolare, l’agevolazione non si applica a chi fruisce:
della riduzione del 50% dei contributi per gli over 65 già pensionati;
del regime contributivo agevolato previsto per i titolari di partita IVA in regime forfettario (ex art. 1, comma 77, legge n. 190/2014).
Tuttavia, è possibile rinunciare a uno di questi regimi agevolati per accedere alla nuova misura. In via eccezionale, chi sceglie la riduzione contributiva INPS nel 2025 potrà tornare a beneficiare del regime contributivo agevolato forfettario alla scadenza dei 36 mesi, senza perdere il diritto a rientrarvi.
Attenzione ai limiti: aiuto de minimis
La riduzione contributiva INPS 2025 rientra nella disciplina degli aiuti di Stato in regime de minimis e, come tale, è soggetta a un limite massimo di 300.000 euro per ciascuna impresa, calcolato su un periodo mobile di tre anni.
L’INPS provvederà a verificare che, sommando anche eventuali altri incentivi ricevuti — nazionali, regionali o europei —, non venga superata la soglia massima consentita. Se l’importo totale degli aiuti eccede il tetto previsto, la riduzione non può essere riconosciuta.
Secondo quanto stabilito dal regolamento europeo, si considera “impresa unica” anche un gruppo di società fra loro collegate o controllate, per cui è fondamentale valutare la situazione complessiva. Per evitare sorprese, è sempre consigliabile verificare la propria posizione con il commercialista, specialmente se si è già beneficiato di altri contributi pubblici negli ultimi tre anni.
Come influisce sul calcolo della pensione
La riduzione contributiva INPS 2025 consente di versare la metà dei contributi, ma questo incide anche sulla copertura pensionistica. In particolare, se si versa un importo inferiore al contributo minimo previsto per legge, non si maturano 12 mesi pieni di contribuzione, ma solo una quota proporzionale.
Ad esempio, se l’importo versato equivale al 50% del minimo annuo, verranno riconosciuti soltanto 6 mesi ai fini pensionistici. Per ottenere l’accredito completo dell’anno è necessario integrare i versamenti fino al minimo previsto.
Questo aspetto non comporta la perdita del beneficio economico, ma va tenuto presente in ottica previdenziale, soprattutto per chi vuole raggiungere i requisiti pensionistici senza ritardi.

Come richiedere la riduzione contributiva INPS 2025: procedura e modalità operative
Per accedere alla riduzione contributiva INPS è necessario presentare una domanda online tramite il Portale delle Agevolazioni INPS (ex DiResCo), utilizzando SPID, CIE o CNS. Il modulo, in fase di rilascio, dovrà essere compilato dal titolare della posizione aziendale e accompagnato da una dichiarazione sostitutiva che attesti il possesso dei requisiti.
La domanda va trasmessa il prima possibile, a partire dal momento in cui sarà disponibile la procedura prevista dalla circolare INPS. In caso di versamenti già effettuati a tariffa piena, sarà possibile richiedere un rimborso o compensare l’eccedenza sulle rate successive.
L’INPS, una volta ricevuta l’istanza, verificherà la correttezza dei dati, la continuità della contribuzione e il rispetto del limite previsto per gli aiuti “de minimis”, pari a 300.000 euro su un triennio mobile, considerando anche eventuali altre agevolazioni percepite dal richiedente.
Cosa succede in caso di cambiamenti
Una volta ottenuta, la riduzione contributiva INPS resta valida anche in presenza di variazioni nella posizione aziendale, a condizione che la copertura contributiva prosegua senza interruzioni.
Il beneficio continua ad applicarsi anche se:
si cambia attività o si passa da impresa individuale a società (o viceversa);
si trasferisce la sede dell’impresa in un’altra provincia;
si effettua il passaggio da gestione artigiani a commercianti, o viceversa.
In nessuno di questi casi è necessario presentare una nuova domanda. Tuttavia, se la contribuzione si interrompe, anche solo per un mese, il diritto all’agevolazione decade automaticamente e non sarà possibile recuperarlo con una nuova iscrizione successiva.
Considerazioni finali
La riduzione contributiva INPS è un’opportunità concreta per chi avvia un’attività autonoma nel 2025, ma va letta nel quadro più ampio della gestione economica di una partita IVA. Il risparmio contributivo nei primi anni può fare la differenza, soprattutto quando ogni spesa incide, ma non bisogna dimenticare che i contributi non sono solo un costo: rappresentano la base della tua futura pensione.
Ridurre la contribuzione significa anche maturare meno mesi di anzianità assicurativa, a meno che non si decida di integrare volontariamente i versamenti. È una scelta che va fatta con consapevolezza, valutando il beneficio immediato rispetto agli effetti nel lungo periodo.
Ogni incentivo fiscale o previdenziale — incluso quello previsto per il 2025 — deve essere contestualizzato alla tua situazione personale e ai tuoi obiettivi imprenditoriali. Per questo, prima di prendere decisioni operative, confrontarsi con un professionista può aiutarti a fare scelte sostenibili, non solo vantaggiose.
Se vuoi qualche altro consiglio, cerchi un commercialista per capire se hai i requisiti per ottenere la riduzione contributiva INPS o vuoi capire quale regime fiscale è più conveniente per la tua attività prenota subito la tua prima consulenza.
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