Come si valuta un'azienda: metodi e principi chiave
- Gianmarco Pollice

- 3 dic 2023
- Tempo di lettura: 9 min
La valutazione di un'azienda è una pratica fondamentale nel mondo degli affari. Che si tratti di fusione, acquisizione, vendita o semplice analisi interna, comprendere il valore effettivo di un'azienda può determinare il successo o il fallimento di un'operazione.
Ma come si determina il valore di un'azienda?

Indice dei contenuti
Che cosa vuol dire valutare un'azienda?
Valutare un'azienda significa determinare il suo valore economico. Questo processo è fondamentale in molteplici contesti, come fusioni e acquisizioni, vendita di aziende, investimenti e pianificazione strategica. La valutazione è una combinazione di arti e scienze, poiché richiede l'uso di metodi quantitativi insieme ad una comprensione qualitativa dell'azienda e del mercato in cui opera.
Quando è necessario una valutazione aziendale: gli scopi
Valutare un'azienda non è solo questione di numeri. Si tratta di un processo complesso e stratificato, influenzato dagli obiettivi che stanno alla base della valutazione stessa e che possono essere di vario tipo:
Strategie di mercato: che tu voglia comprare un'altra azienda, vendere la tua o fare una fusione con un altro player, è essenziale conoscere il valore reale della tua attività o di quella che intendi acquisire.
Strumenti finanziari: emettere azioni o obbligazioni richiede una chiara comprensione del valore dell'azienda, per attrarre investitori e fissare il prezzo corretto per questi strumenti.
Crescita e Sviluppo: che tu stia cercando finanziamenti esterni o che tu voglia reinvestire nel business, sapere quanto vale la tua azienda ti permette di pianificare con precisione la tua strategia di crescita.
Cambiamenti interni: se un socio sta per uscire dalla società o se stai considerando operazioni straordinarie, come scissioni o fusioni, una valutazione accurata è essenziale per prendere decisioni informate.
Esigenze legali e fiscali: dalle successioni alle eredità, passando per le necessità fiscali, molte situazioni legali richiedono una valutazione aziendale.
Avere ben chiaro in mente lo scopo per cui eseguire una valutazione d’azienda è essenziale, poiché ogni scopo ha le sue peculiarità e può richiedere un approccio specifico.
Quali sono i fattori che influiscono sulla valutazione d’azienda
La valutazione di un'azienda non è un'operazione semplice, bensì un processo complesso che tiene conto di molteplici fattori, ognuno dei quali ha un ruolo determinante nel definire il valore dell'azienda in questione:
Il patrimonio netto: si riferisce al valore complessivo dei beni e dei diritti di proprietà dell'azienda, sottraendo il totale dei debiti. Esprime, in sostanza, il valore "netto" dell'azienda, ossia ciò che resterebbe ai proprietari se tutti i debiti venissero estinti.
Il reddito: la capacità di un'azienda di generare profitti è uno degli indicatori chiave per qualsiasi potenziale investitore o acquirente. Se un'azienda ha dimostrato di poter generare profitti costanti nel tempo, il suo valore tende a essere maggiore.
Le prospettive di crescita: oltre al passato e al presente finanziario di un'azienda, gli analisti si concentrano anche sul suo futuro. La probabilità che questa continui a prosperare e generare profitti nel lungo termine ha un impatto diretto sulla sua valutazione.
I rischi associati all'azienda: ogni società opera in un contesto specifico, caratterizzato da diversi fattori di rischio. Questi possono includere la concorrenza nel suo settore, l'evoluzione tecnologica che potrebbe renderla obsoleta, o nuove regolamentazioni che potrebbero limitare le sue operazioni.
In ogni caso, una valutazione non può prescindere da una profonda comprensione dell'azienda e del contesto in cui opera. È essenziale, prima di tutto, comprenderla a fondo: ciò significa analizzare il mercato in cui opera, studiare i suoi fornitori e la sua clientela, capire il contesto tecnologico, i rischi e le opportunità.
Un errore comune è quello di affidarsi ciecamente a formule matematiche che, applicate ai valori di bilancio o ai valori osservati del mercato, dovrebbero restituire una valutazione precisa. In realtà, senza un'analisi accurata e contestualizzata, i risultati ottenuti possono essere fuorvianti, se non addirittura "sballati".
Come si valuta un’azienda: i metodi assoluti e relativi
La valutazione delle aziende è un'arte complessa e sfaccettata, che non si basa su un singolo metodo universale. Esistono vari approcci e tecniche, ciascuno con i propri punti di forza e debolezza, che vengono scelti in base alle specifiche esigenze e contesti. Tra questi, spiccano due grandi categorie: i metodi assoluti e i metodi relativi.
Mentre i primi si affidano maggiormente a formule matematiche basate su principi logici e razionali elaborati dalla dottrina economico finanziaria, i secondi guardano principalmente i valori espressi dal mercato, sfruttando queste informazioni al fine di ottenere una valutazione basata sulla comparazione.
Metodi assoluti per la valutazione aziendale
I metodi assoluti rappresentano un approccio particolarmente rigoroso e matematico:
come suggerisce il nome, sono quei metodi che danno un'importanza primaria al significato logico che scaturisce dai valori fondamentali dell'azienda, quali il reddito, il patrimonio e i flussi di cassa passati, presenti e futuri.
L'essenza di questi metodi risiede nel fatto che derivano il valore dell'azienda prevalentemente attraverso formule matematiche applicate ai valori fondamentali della stessa, come quelli derivanti dal bilancio o dalle prospettive economiche future dell’impresa.
Il termine "assoluto" viene utilizzato proprio perché questi metodi offrono una valutazione basata su una logica matematica e razionale ben definita.
I metodi assoluti principali sono quattro:
metodo patrimoniale
metodo reddituale
metodo patrimoniale-reddituale misto
metodo finanziario
Metodo patrimoniale
Il metodo patrimoniale è uno degli approcci più tradizionali nella valutazione aziendale. Come suggerisce il nome, si concentra principalmente sui valori patrimoniali dell'azienda, ovvero tutti i suoi beni materiali tangibili (ed eventualmente anche di alcuni beni intangibili).
Per comprenderlo in termini pratici, immaginiamo un'azienda: il suo valore, secondo questo metodo, sarà determinato dai macchinari che possiede, dalle materie prime presenti in magazzino, dal denaro nel conto corrente, dalle rimanenze dei prodotti finiti e da tutti gli altri beni, siano essi tangibili o intangibili (se valutabili), elencati nello stato patrimoniale.
In termini più tecnici, il metodo patrimoniale considera il valore dell'azienda equivalente al patrimonio netto (da esprimere a valori correnti, cioè “di mercato”), ovvero la differenza tra le attività e le passività. È un metodo ancorato a dati oggettivi, che offre quindi una valutazione chiara e trasparente basata su elementi concreti.
Esistono due principali modalità di applicazione di questo metodo:
Metodo patrimoniale semplice: si basa sul valore corrente delle attività e delle passività registrate in bilancio. Offre una valutazione diretta e immediata, ma può non cogliere tutte le sfumature del valore aziendale.
Metodo patrimoniale complesso: va oltre, considerando non solo i valori in bilancio, ma anche alcuni asset intangibili non direttamente rilevabili nel bilancio di esercizio, come marchi, know-how e altri elementi intangibili di valore.
Tuttavia è un metodo datato che, nonostante la sua oggettività, presenta delle limitazioni: principalmente, trascura variabili importanti come i flussi di reddito previsti per il futuro e i potenziali rischi associati all'attività dell'azienda.
Può capitare, infatti, che un'azienda abbia nel presente un patrimonio netto considerevole, ma delle prospettive economiche future incerte. Questo metodo, essendo infatti strettamente legato al patrimonio presente e non considerando adeguatamente le variabili come il reddito e/o i flussi di cassa futuri, non riesce a valutare adeguatamente le prospettive future e i rischi dell’azienda. Per questi motivi, il metodo patrimoniale potrebbe esprimere un valore aziendale non sempre affidabile.
Al giorno d’oggi, infatti, il metodo patrimoniale viene spesso accantonato a favore di metodi più dinamici e prospettici. Tuttavia, esistono situazioni in cui questo metodo risulta particolarmente appropriato. Un esempio lampante è quello delle imprese immobiliari: per queste aziende, il valore è strettamente legato al patrimonio immobiliare posseduto (ville, condomini, appartamenti, ecc.), che è solitamente abbastanza stabile nel tempo.
Metodo reddituale
A differenza del metodo patrimoniale, che pone l'accento sui beni tangibili e intangibili di un'azienda, il metodo reddituale si focalizza sul reddito dell’impresa, cioè sui suoi risultati economici presenti e futuri.
La logica dietro questo metodo è, appunto, che il vero valore di un'azienda risiede nella sua capacità di generare profitti.
In pratica, con il metodo reddituale si cerca di stimare i redditi futuri dell’azienda per poi “scontarli” al valore attuale: ovvero, poiché un euro guadagnato in futuro non ha lo stesso valore di un euro guadagnato oggi, è necessario scontare la somma dei redditi futuri attraverso l’utilizzo di un tasso di rendimento appropriato. In questo modo, è possibile stimare il valore dell’azienda, che sarà pari al valore attuale dei redditi futuri.
Questa metodologia è particolarmente adeguata in quelle aziende che non hanno un patrimonio tangibile significativo, come molte PMI italiane, ma che hanno prospettive di reddito promettenti.
Consideriamo, ad esempio, una società di consulenza o un'azienda di servizi contabili: questa potrebbe non avere beni tangibili di grande valore, come impianti o macchinari, ma potrebbe invece avere una squadra di professionisti altamente qualificati e una lista di clienti prestigiosi capaci di garantire flussi di reddito costanti e significativi nel tempo.
Il metodo reddituale, pertanto, riconosce indirettamente il valore di tali attività "immateriali" e delle competenze interne. Riconosce che, in molte moderne imprese, il vero valore risiede nella capacità di generare reddito piuttosto che nel possesso di patrimonio.
Tuttavia, va sottolineato che il metodo reddituale presenta una certa soggettività: la stima dei redditi futuri e la scelta del tasso di attualizzazione possono variare in base alle aspettative e alle analisi di chi compie la valutazione. Questa soggettività lo rende più complesso e potenzialmente controverso rispetto al metodo patrimoniale.
Metodo misto (patrimoniale-reddituale)
Il metodo misto patrimoniale-reddituale combina le caratteristiche dei metodi patrimoniali e reddituali. L'obiettivo principale è quello di fornire una valutazione accurata che catturi sia il valore intrinseco dell'azienda dal punto di vista del patrimonio netto che il potenziale di generazione di reddito da parte dell’impresa.
Praticamente, il valore individuato dal metodo misto sarà pari al valore calcolato attraverso il metodo patrimoniale (quindi il valore del patrimonio netto rettificato) più una componente reddituale chiamata avviamento. L’avviamento è un parametro che tiene conto della capacità dell’impresa di generare reddito con il proprio patrimonio, per cui cerca di catturare quella componente reddituale mancante nel metodo patrimoniale.
Questo metodo cerca di mettere insieme gli aspetti positivi del metodo patrimoniale e del metodo reddituale, provando a trovare un “compromesso” tra i due. Questa metodologia è molto utilizzata nella realtà professionale italiana delle PMI.
Metodo finanziario
Il metodo finanziario rappresenta uno degli approcci più utilizzati nella valutazione aziendale, soprattutto negli ultimi decenni, poiché si concentra sui flussi di cassa dell'azienda. Mentre il metodo reddituale prende come riferimento il reddito, il metodo finanziario si focalizza sul flusso di cassa effettivo (cioè incassi meno pagamenti), rendendolo un indicatore più oggettivo e misurabile della performance aziendali.
La differenza tra reddito e flusso di cassa è sostanziale. Un'azienda potrebbe avere ricavi elevati, ma se non riesce a incassare tempestivamente i crediti dai clienti, il reddito risulterebbe positivo ma il flusso di cassa potrebbe essere addirittura negativo. Il metodo reddituale attualizza i flussi reddituali futuri, mentre il metodo finanziario attualizza i flussi di cassa futuri, sebbene entrambi seguano la stessa logica.
La forza del metodo finanziario risiede nella sua razionalità e misurabilità oggettiva del valore (il cash). Tuttavia, presenta anche difficoltà, in quanto:
non è affatto facile stimare i flussi di cassa futuri di un’azienda
in caso di aziende che hanno flussi di cassa instabili e non costanti esprime un valore del tutto inaffidabile dell’impresa e più distorto rispetto al metodo reddituale

Metodi relativi per la valutazione aziendale: il metodo dei multipli
La valutazione d'azienda attraverso metodi relativi è una pratica consolidata che si basa sul confronto del valore dell'azienda da valutare con quello espresso da altre aziende o addirittura da altre transazioni simili effettivamente avvenute sul mercato.
In tutti i metodi relativi, quello che viene fatto è osservare il mercato (nello specifico il settore di riferimento) e trovare dei parametri che possano esprimere e misurare sinteticamente il valore di un’azienda determinato direttamente dagli acquirenti e dai venditori. Questi parametri vengono chiamati multipli.
Per capire come funziona partiamo subito con un esempio facile.
Come facciamo a capire quanto vale la nostra casa? Andiamo ad informarci sulle vendite di case simili alla nostra avvenute ultimamente nel nostro quartiere. Quello che facciamo subito è cercare il prezzo al metro quadrato delle case vendute, cioè il rapporto tra il prezzo di vendita medio delle case e i metri quadrati delle stesse. Una volta trovato questo prezzo al metro quadrato, lo andiamo subito a moltiplicare con i metri quadrati di casa nostra e il gioco è fatto. Ecco, questa è l’essenza del metodo dei multipli. Il prezzo al metro quadrato, nel nostro esempio, rappresenta il multiplo osservato sul mercato, la nostra casa rappresenta l’azienda da valutare, il quartiere rappresenta il settore di riferimento, e il mercato immobiliare… rappresenta la borsa!
Senza scendere troppo nel dettaglio, quello che cambia rispetto all’esempio delle case è il multiplo da cercare: nel caso di azienda si tratta quasi sempre di indici di bilancio, variabili in base al caso specifico. Uno dei più famosi è l’ EV / EBITDA, ma ce ne sono anche tanti altri.
Questa metodologia ha il vantaggio di essere estremamente facile e veloce rispetto ai metodi assoluti, ma ha anche delle forte limitazioni, quali ad esempio:
la difficoltà di trovare dati su società o transazioni simili
i valori di mercato influenzati negativamente o positivamente dall’umore del momento
l’impossibilità di seguire un filo logico matematico nella determinazione del valore
Molto spesso il metodo dei multipli non è applicabile affidabilmente alle PMI italiane, e per questo si ricorre ai metodi assoluti, oppure all’applicazione congiunta di metodi assoluti e relativi per mediare i risultati ottenuti.
Come si valuta un’azienda? Con metodologia e professionalità
Comprendere il valore di un'azienda è un passo cruciale per prendere decisioni ponderate riguardanti il suo futuro.
La valutazione d’azienda è un processo intricato che incorpora una miriade di variabili. Esistono diversi metodi di valutazione, la loro efficacia può variare considerevolmente a seconda delle circostanze specifiche e non esiste un metodo universalmente accettato. Un errore frequente è riporre fiducia cieca in formule matematiche che, quando applicate ai dati di bilancio o ai valori di mercato, dovrebbero teoricamente fornire una valutazione precisa. Tuttavia, senza un'analisi dettagliata e contestualizzata, i risultati finali possono essere ingannevoli o radicalmente inesatti.
Perché la valutazione aziendale non è solo una scienza, ma anche un'arte, necessitando di un approccio olistico per essere condotta in modo efficace.
Assicurarsi di selezionare il metodo di valutazione più adatto e di considerare tutti i fattori rilevanti in relazione ai propri obiettivi è fondamentale, ed è qui che la competenza di professionisti fa davvero la differenza rispetto ad un software.
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